I religiosi del suo tempo c’è l’hanno con la tempistica di Gesù che lo porta ad agire e a far agire altri in giorno di sabato. Per costoro il riposo sabbatico è inviolabile, anche se si trattava di fare il bene e di aiutare qualcuno, come Gesù spesso fa. In verità il loro formalismo religioso ha smarrito il senso vero di quel riposo che, sulla scorta di quello di Dio creatore poi codificato nel quarto comandamento, non è mera astensione dall’azione sempre e comunque, ma un giorno in cui porre Dio, la sua parola e l’amore del prossimo al centro della propria esistenza. Per Gesù ogni giorno è buono per fare il bene!
Leggi il Vangelo s. Giovanni 5,1-16
Sono d’accordo con riflessione. È evidente che la priorità dei religiosi al tempo di Gesù era un’altra. Il concetto di riposo era stato travisato come assenza di azioni, ma non era quello il vero messaggio.
A riguardo di tutti i giorni e non solo del sabato, restano vere le parole di Gesù che non è l’uomo ad essere stato fatto per il sabato ma il sabato per l’uomo.