La famiglia è un’ istituzione in crisi e la cronaca nera non manca di fornirci prove in tal senso. Sempre più genitori in conflitto con sé stessi e tra loro usano i propri figli come armi contundenti per farsi del male e ingenerare astio e odio. Sempre più padri sopraffatti da una serie di problematiche esistenziali dinanzi alle quali appaiono disarmati e pronti a soccombere: la mancanza cronica di lavoro o la sua perdita con ciò che ne consegue: perdita della propria identità, autostima e ragione di vita. La crisi in atto che reprime i consumi e abbassa il tenore di vita di molte famiglie sulla soglia della povertà. Questo e molto altro ancora fa sentire impotenti, spinge alla desistenza e alla resa anche i soggetti più forti e determinati.

Tanto che anche una giornata come quella dedicata alla festa del papà può risultare un ulteriore momento di scoramento se non ricordiamo a noi stessi che un papà non si dimette mai, anche a fronte della prospettiva più oscura. Ma dove trovare la forza per vincere lo sconforto e la depressione che prendono il sopravvento e inducono sempre più padri a dire basta e a lasciarsi andare?

Non certamente nelle promesse altrui e neppure nella nostra voglia di pensare positivo, perchè una crisi d’identità come quella che attanaglia molti padri non la si supera con un mero esercizio di introspezione e di autosuggestione mentali. C’è bisogno di una vera rinascita morale e spirituale che solo un ritorno a Dio può favorire. Diversamente non resta che registrare la propria sconfitta dinanzi a problemi che appaiono montagne insormontabili e fuori dalla nostra portata.

Nel momento in cui l’uomo si è reso autonomo da Dio ha smarrito altresì la capacità di dare un senso alla propria esistenza e di trovare una soluzione vera alle sue problematiche esistenziali. Accetta l’invito che Dio ti rivolge e fai ritorno a lui confessando il tuo peccato e invocando il suo perdono:

“Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai suoi servi … Facciamo festa, perchè questo mio figlio era morto ed è tornato in vita… E si misero a fare gran festa.”

(Leggi l’intera storia nel vangelo secondo Luca al capitolo 15)

A tutti coloro che lo desiderano regaliamo una copia del libro Il Dio prodigo ispirato al testo di Luca 15. Passa a ritirarlo in via Empoli 9/2 domenica 17 marzo dalle 17-18