Ieri abbiamo iniziato a considerare la certezza della risurrezione corporale di Cristo. Ma forse tu conservi ancora qualche dubbio sulla risurrezione. Come possiamo esser sicuri che Cristo è risorto davvero? A riguardo il teologo William Lane Craig propone quattro prove storiche a sostegno della risurrezione di Cristo.
La prima prova la vediamo nel versetto 4 di 1 Corinzi 15: Cristo fu seppellito. E’ interessante notare che Paolo include questo fatto nel suo riassunto del Vangelo. Sappiamo da tutti e 4 i Vangeli che dopo la crocifissione, Giuseppe di Arimatea prese il corpo di Cristo e lo depose nella propria tomba. Questo è importante per due ragioni:
- Giuseppe era un illustre membro del Consiglio (Marco 15,43) che non aveva acconsentito alla deliberazione di uccidere Gesù (Luca 23,51). Era un uomo ben conosciuto e tutti sapevano dov’era la sua tomba. Quindi dopo aver sentito della risurrezione chiunque sarebbe potuto andare alla tomba e verificare la presenza o meno del corpo di Cristo.
- L’altra ragione per cui questa prova è importante sta nella considerazione che, se la risurrezione di Cristo fosse stata inventata dai discepoli, di certo il loro racconto non avrebbe incluso una persona facente parte di quel Consiglio che aveva decretata la morte di Gesù e che in qualsiasi momento avrebbe potuto smascherare la loro macchinazione.
La seconda prova è che la domenica dopo la crocifissione, la tomba di Gesù fu trovata vuota da un gruppo di donne. In questo periodo della storia, le donne erano considerate cittadini di seconda classe. Lo storico Giuseppe Flavio, vissuto nel primo secolo d.C., scrive che la loro testimonianza non era consentita nei tribunali. I rabbini insegnavano che l’uomo era più importante della donna, sino a ritenere che “benedetto è colui i cui figli sono maschi, ma guai a colui le cui figlie sono femmine.” Quindi se i discepoli avessero voluto rendere credibile la risurrezione di Cristo non avrebbero scelto delle donne quali testimoni oculari della tomba vuota.
La terza prova è che la prima confutazione ebraica alla risurrezione non escludeva la tomba vuota, infatti cercarono di spiegarla con la trafugazione del corpo di Gesú da parte dei suoi discepoli. (Matteo 28:11-15)
La quarta prova è quella costituita dalle apparizioni di Gesù risorto a diverse persone in tempi e luoghi diversi. In queste apparizioni avvenute nel corso di 40 giorni, Gesù ha parlato, ha mangiato e si è mostrato vivo, nonostante il suo corpo portasse i segni della sua crocifissione. L’apostolo Paolo scrive che in una sola circostanza Cristo risorto si mostra a più di 500 persone raccolte, alcune delle quali erano ancora in vita ai suoi tempi e quindi interpellabili se qualcuno avesse voluto.
La maggior parte degli storici di oggi sono d’accordo che le prove che abbiamo considerato sono inconfutabili. Però molti arrivano ancora alla conclusione che Cristo non è risorto. Quindi devono inventarsi una storia fantasiosa per dare un senso alla loro conclusione. Che dire di quel professore americano che negò la risurrezione col sostenere che Gesù aveva un fratello gemello di cui nessuno sapeva nulla e che si spacciò per Gesù risorto! Chi non vuole credere alla verità finisce col dover credere alle tesi più fantasiose e ridicole. Qual è la tua conclusione?
Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti.
– L’apostolo Paolo (1 Corinzi 15:20)
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