La nostra storia è una storia breve. Ma ciò non significa che la nostra fede non sia profondamente radicata nella storia dei primi cristiani, i quali professavano una fede nel Cristo annunciato prima nelle Scritture ebraiche dell’Antico Testamento e poi proclamato negli scritti apostolici che costituiscono il canone del Nuovo Testamento.

Anche al tempo degli apostoli e poi della Riforma del XVI sec. la fede evangelica venne ritenuta recente e dunque sospetta e da rifiutarsi per quella stessa ragione. A questa tesi infondata gli apostoli prima e i riformatori poi hanno risposto provando quanto la fede da loro professata fosse radicata nelle Sacre Scritture, e come viceversa fosse l’eresia a rappresentare una novità da respingere rispetto alla verità insegnata dal principio.

Il metro di giudizio, cioè il canone, nel valutare la natura biblica di una fede non è costituito dal semplice trascorrere del tempo, ma da una sua adesione o meno al canone biblico.

Ecco la ragione per cui insieme a Gesù, agli apostoli e ai riformatori confessiamo la sola autorità della Scrittura in materia di fede e condotta cristiane. Nessun altra autorità veritativa può essergli affiancata, sovrapposta o sostituita, neppure la Tradizione ecclesiale o il Magistero vivente invocati dalla chiesa romana, perchè esse inevitabilmente finiscono per esautorare le Sacre Scritture.

Fatta questa precisazione storica, possiamo dire che il progetto per la fondazione di una chiesa evangelica riformata battista nella città di Milano, denominato SperanzaxMilano, è espressione e figlia di una realtà similare presente nella città di Cinisello Balsamo dal 1993, e nasce con il proposito di fare della città di Milano il centro della propria azione missionale a tutto tondo. Le città sono al centro della missione di Dio, come lo furono al centro dell’attività di Cristo e dei suoi primi testimoni, in particolare l’apostolo Paolo, e vogliamo che siano altresì al centro della nostra azione di testimonianza.

Per troppo tempo l’evangelicalismo in genere ha preferito alle città le periferie, optando per una situazione meno sfidante e più rassicurante rispetto al centro urbano. Si è trattato di una scelta frutto di una mentalità rinunciataria e affatto militante, più vicina a quella post-morte del Maestro segnata dal panico dei discepoli che a quella post-risurrezione che li ha visti mettere sottosopra le cittá!

Siamo consci della presenza attiva di altre chiese evangeliche con le quali siamo gioiosamente pronti a collaborare in vista della proclamazione di tutto il consiglio di Dio alla città di Milano.

La nostra azione trova le sue fondamenta, la sua ispirazione, i suoi contenuti e il suo fine ultimo nella Rivelazione di Dio speciale e generale e in tutta quella pubblicistica evangelica che nella sua esegesi storico-grammaticale prende seriamente lo statuto della Parola di Dio scritta, tutta divinamente ispirata, non fuorviante e degna di fede, lasciando che essa interpreti se stessa secondo il principio dell’analogia della fede.

Non ultimo accogliamo L’impegno di Città del Capo (2010), stilato a seguito del congresso evangelistico denominato Losanna III e in continuità programmatica e contenutistica con il Patto di Losanna (1974) e il Manifesto di Manila (1989).

Inoltre riteniamo utile e condivisa l’azione di un organo quale l’Alleanza evangelica italiana nel promuovere la comunione e il coordinamento tra le diverse realtà dell’arcipelago evangelicale nostrano.

Infine guardiamo con particolare interesse al cammino comunitario delle Chiese Evangeliche Riformate Battiste in Italia (cerbi) a cui aderisce sin dalla sua costituzione (2006) la chiesa in Cinisello Balsamo (MI).

A livello europeo e internazionale godiamo e gioiamo delle relazioni fraterne che intratteniamo con chiese, organismi e singoli credenti che supportano in vario modo la nostra attività missionale nella città di Milano.